Se qualcuno volesse interrogarsi sulla veridicità di una affermazione del genere cosa dovrebbe fare? Probabilmente andare a spulciare i dati meteorologici storici degli ultimi 100 o 200 anni, confrontarli con la situazione attuale ed infine darsi una risposta: niente di più sbagliato; o meglio, niente di più faticosamente inutile.
Proviamo a cavarcela diversamente:
“Del resto non ha molt’anni che le nostre gazzette, sulla fede dei nostri vecchi, proposero come nuova nuova ai fisici la questione del perché le stagioni a’ nostri tempi sieno mutate d’ordine ec. ec. Quello che tutti noi sappiamo, e che io mi ricordo bene è, che nella mia fanciullezza il mezzogiorno d’Italia non aveva anno senza grosse nevi, e che ora non ha quasi anno con nevi che durino più di poche ore.”
Se non si facesse caso allo stile di scrittura, abbastanza desueto (così come il termine "desueto" del resto), si potrebbe attribuire questo brano ad un qualsiasi metereologo da bar. Invece l'autore è Giacomo Leopardi, che già nel 1827 aveva risolto la questione delle "mezze stagioni" in via di estinzione:
"Il vecchio, laudator temporis acti se puero, non contento delle cose umane, vuol che anche le naturali fossero migliori nella sua fanciullezza e gioventù, che dipoi. La ragione è chiara, cioè che tali gli parevano allora; che il freddo lo noiava e gli si faceva sentire infinitamente meno" (Zibaldone, Giacomo Leopardi)
A meno che le "mezze stagioni" non stiano agonizzando da 200 anni a questa parte, la verità è che all'uomo piace lamentarsi del fatto che le cose vadano sempre peggio, assecondato dai media (le moderne "gazzette") che hanno fatto del catastrofismo la fonte dei più grandi successi; ora come 200 anni fa.
Ma oggi, una temperata giornata di metà primavera, durante la quale ha piovuto in mattinata e che ora sta vedendo spuntare un timido sole, sarebbe fantastico sentire un nuovo luogo comune:
- Hai visto che strana giornata oggi?
- Eh si, pare che siano tornate le mezze stagioni, non trovi?
Con affetto
Onofrio Delli Carri
Nessun commento:
Posta un commento