martedì 8 maggio 2012





Sognando l'alba






Bianco albero

Sulla collina

Nell’arida terra del sordo sole

Socchiusi gli occhi

E il mondo scomparve

Mi ritrovai fra tre ombre

Tre occhi mi fissavano dal cielo

Un tempio in lontananza

Di un violaceo splendore



Gli angoli che mutavano

Le geometrie sconosciute

Nelle cornici del tempio

E il vorticoso rappresentarsi della follia

Aggiravano il buio esseri sconosciuti

Visioni di delirio

Abomini dell’incubo

Sottili come la foschia

E come una grande bocca di donna

La porta del tempio si aprì

Mi baciò, mi mangiò, mi ingoiò

Nel suo turbinante slancio di energia cosmica.



E il grande albero bianco

cominciò a sanguinare


mentre traslavo i miei confini


nella dimensione


vidi l’albero diventare rosso


e vidi il cielo diventare bianco


e la mia mente si aprì


e ne uscirono petali d’argento


che come gocce caddero nella sabbia


facendo sorgere mille lune


vedevo il tempo passare


con le lune che danzavano senza fatica


poi si schiusero


e come quando gli occhi bruciano


dopo aver toccato il fondo dell’oceano


ripresi a respirare


ero una linea nera che correva


veloce, veloce, sempre più


nel nero cosmico


ero una curva


ero un cerchio


ero una sfera


e conobbi l’assenza di limiti…



ma qualcosa straziò l’ombra


che urlando scomparve


per far posto alla luce


che tutto scopre


che ti guarda
 
nudo come sei


che ti accusa


perché esisti


che ti impone le sue regole


e non ti da una porta per uscire


arrivò la luce


e mi svegliai.


Ero nato.


Cominciai a piangere.









Silentnoise

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