Ai sequel, si sa, lo spettatore il più delle volte si accosta molto male. All'infuori di trilogie annunciate ( vedi "Il Signore degli anelli") o fenomeni planetari (i sette capitoli di "Harry Potter") è un'impresa ardua coinvolgere il pubblico come nella prima pellicola. "Benvenuti al nord" riprende le vicende del precedente e più fortunato "Benvenuti al sud"; Mattia (Alessandro Siani) e Alberto (Claudio Bisio) si ritrovano nuovamente. Entrambi in profonde crisi matrimoniali, per motivi totalmente opposti; Mattia è accusato dalla moglie Maria(Lodovini) di essere rimasto ancora un bambino, di non riuscire a separarsi dalla madre e ,fondamentalmente, di essere incapace di crearsi un futuro e una vita propri, mentre Alberto subisce la rabbia di Silvia (Finocchiaro), stanca di essere sempre sola perchè il marito è assorbito dal lavoro. Mattia ,dopo essere rimasto solo, lascia Castellabate e si trasferisce a Milano a casa di Alberto, dando il colpo di grazia alla sua relazione matrimoniale già traballante. I due amici si aiuteranno l'un l'altro, superando i rispettivi problemi e capiranno che cosa è veramente importante per la loro vita. Tra personaggi già conosciuti nel primo film e qualche nuova aggiunta "Benvenuti al Nord" si trascina stancamente alla fine, senza mai divertire sul serio ,tranne in un paio di occasioni, e rendendo ragione della convinzione che, i sequel, nella maggiorparte dei casi, non funzionano. Gli ingredienti non si mescolano più alla perfezione creando quella miscela tanto riuscita in "Benvenuti al Sud", le situazioni appaiono già vissute, le battute molto spesso banali e l'accoppiata Siani-Bisio sembra aver perso quella verve che si era rivelata la ciliegina sulla torta del tanto osannato progenitore. Il piccolo problema del cinema italiano ritorna anche in questo caso, non tenendo conto dei corsi e ricorsi storici. Non appena un film diventa successo di pubblico sembra obbligatorio tentare di creare una saga infinita, da "Vacanze di Natale" a "Tre metri sopra il cielo", da i film di Pieraccioni a quelli di Vanzina, con un risultato ovvio e inevitabile: il flop. Bisio ha dichiarato in un'intervista:" di certo non mi vedrete recitare in Benvenuti ad Est "; speriamo che mantenga la parola.
Jack Lemmon
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